Il punto di vista di un amico
Biografia artistica di Gianfranco Del Bove (di Antonio Frate)
Nasce a Roma il 27 Novembre 1956.
È barbiere di professione.
Ha sempre coltivato, da autodidatta e con passione, l’arte della pittura, che, nel corso degli anni, ha assunto un ruolo sempre più dominante nella sua vita, perché spinto da un grande bisogno di esprimere l’evoluzione dinamica della propria spiritualità attraverso una rielaborata raffigurazione pittorica delle sensazioni e delle idee, suggeritegli, sia dal mondo reale, che dal proprio universo spirituale; ciò, nell’intento di far emergere nell’osservatore e nell’appassionato d’arte, emozioni, forse nascoste nel suo inconscio, attraverso la contemplazione della rappresentazione cromatica del soggetto raffigurato nella tela, sia esso concreto che astratto.
Intento che ritiene essere proprio di ogni pittore, che gli è costato anni di sacrifici, e che lo ha spinto sempre, ad esprimere, nel modo più compiutamente possibile, la propria interiorità alla ricerca di una tecnica pittorica, che – in piena aderenza ed adeguatezza all’idea da rappresentare – si è sempre più perfezionata e dinamicamente evoluta nel corso del tempo, portandolo ad affrontare, con sicurezza, temi diversi, passando, con disinvoltura, dal genere figurativo a quello astratto.
La sua ispirazione, assolutamente svincolata da particolari tematiche, è dominata dall’istinto e spazia in ogni direzione senza farsi condizionare, in alcun modo, da stereotipi di qualsivoglia genere, rimanendo assolutamente libera di giudicare la realtà considerata, rielaborandola secondi i canoni etici e artistici suggeriti dalla sua personale sensibilità.
Alcune sue opere sono autobiografiche. Altre, si riallacciano al passato storico. Di tutte è testimonianza la vasta gamma cromatica utilizzata nelle sue tele, in cui i colori, a volte tenui (soprattutto nelle descrizioni paesaggistiche), spesso intensi e vorticosi (soprattutto nella rappresentazione descrittiva di sentimenti od emozioni), trasmettono sensazioni indefinite che emergono, diafane, come da un sogno vissuto in stato di trance che esaurisce tutta le sue energie fisiche e mentali, altre ancora, da problematiche dei tempi odierni, non riconducibili ad alcun credo politico, rielaborate alla luce della sua sensibilità artistica che lo porta ad enucleare, oltre le apparenze della realtà concreta, un significato psicologico ed esistenziale, non immediatamente apparente, ma, tuttavia presente in sottofondo.
Trae, inoltre, ispirazione da paesaggi, ritratti sempre con mano sicura e con profondità prospettica ben delineata con dovizia di particolari; ed anche dalla figura umana femminile, immaginata e rappresentata in vari modi: sia come svincolata dalla realtà, nell’atto di proiettare lo sguardo oltre l’osservatore; sia in modo realistico, come nei vari nudi; sia come espressione di una sensazione puramente istintiva del tutto avulsa da ogni riferimento alla realtà concreta.
Ha avuto modo di conoscere ed apprezzare le opere di pittori quali Luigi Montanarini e Sandro Trotti che sono state fonte di ispirazione per il suo percorso artistico.